Le schede audio

chip-2 Nell’infinità di marche e modelli spesso diventa difficile orientarsi nell’acquisto di una scheda audio, la prima cosa da fare a mio avviso e cercare di capire quali siano le nostre esigenze, ovvero, se lavoriamo essenzialmente su suoni campionati dovremmo preoccuparci della qualità dei convertitori D/A, ovvero di quei circuito che codificano il segnale  da digitale ad analogico. Viceversa, se pensiamo che le nostre gloriose produzioni musicali debbano registrare anche una voce od una chitarra ad esempio  il discorso cambia. La nostra scelta sarà mirata a quelle schede che abbiano dei convertitori A/D corredati da buoni preamplificatori  con un rapporto segnale/rumore il più alto possibile. Se pensiamo di usare la nostra scheda per la registrazione live di una band allora il discorso cambia ancora ed abbiamo tre opzioni : la prima è quella di acquistare un Mixer analogico per miscelare i segnali ed inviarli all’ingresso stereo della scheda; purtroppo però un buon mixer che fa  il suo sporco lavoro costicchia e necessita anche di un fonico che lo usi, che nel caso di piccole produzioni può rappresentare un problema di carattere economico.

La seconda opzione è quella di mirare all’acquisto di una scheda audio che abbia un numero di ingressi uguale al numero dei suonatori considerando che sarà uno o più ingressi microfonici provvisti di presa phantom +48 volt per registrare su alcuni tipi di microfoni a condensatore o a valvola che vengono usati per registrare la voce.  Per le chitarre elettriche sarebbe meglio usare un adattatore d’impedenza chiamato “Di Box”, in alternativa usare l’amplificatore microfonico (disattivando la phantom) e regolare il guadagno fino a che il suono con la massima dinamica non risulti distorto. Utilizzando una scheda che ha diversi ingressi abbiamo il vantaggio (non da poco) di poter editare tutti i suoni singolarmente per il mixaggio finale della nostra registrazione live. La terza ipotesi è quella di usare una scheda che abbia due ingressi e piazzare due microfoni panoramici messi ad arte. Questa soluzione viene spesso usata per la musica classica da camera come i quartetti d’archi, tale soluzione in un contesto rock, pop, trance, hi pop non è molto consigliato a meno che non si voglia realizzare un bootleg. Nel caso in cui non ci interessa registrare musica live e possiamo registrare uno strumento alla volta, allora possiamo optare per una scheda con due soli ingressi che al giorno d’oggi possiamo acquistare a meno di 200 euro.

Il problema della latenza durante l’ascolto-registrazione

Se dopo aver acquistato la vostra scheda iniziate finalmente a registrare con la vostra tastiera su una base e scoprite che le note che suonate vi arrivano in ritardo in cuffia e ciò vi rende impossibile suonare a tempo potete essere certi che avete un problema di latenza, ma  non è un problema hardware della vostra scheda audio ma di driver. Quindi prima dell’acquisto controllate che la vostra scheda abbia di serie i driver ASIO i quali permettono una bassa latenza. Possiamo dire che 7 millisecondi di latenza siano accettabili.  Inoltre  i migliori sequencer permettono di regolare la latenza diminuendo i campioni audio che transitano nel buffer del computer, questo comporta una minore qualità di ascolto in fase di registrazione ma tempi di latenza accettabili. Gli ultimi modelli delle schede Focusrite, tra l’altro dotate di ottimi preamplificatori  gli stessi anche nei modelli più economici,  permettono l’ascolto diretto del segnale mentre si sta registrando quindi con latenza praticamente uguale a 0.Risolto il problema della latenza.