Le scale modali

Se analizziamo una scala maggiore (ad esempio quella di do) e consideriamo ogni grado l’inizio di una nuova scala avremo:

c d e f g a b    avremo il modo di Do  IONICO ( che è uguale come intervalli alla scala maggiore)

d e f g a b c     modo  RE DORICO

e f g a b c d      modo MI FRIGIO

f g a b c d e     modo di FA LIDIO

g a b c d e f     modo di Sol MISOLIDIO

a b c d e f g     modo di LA EOLIO ( uguaglianza con la scala minore naturale)

b c d e f g a     modo di Si LOCRIO

Come potete vedere le note rimangono le stesse della scala originale che era di do maggiore, quello che cambia è il nome  e gli intervalli tra le note.

Per comprendere meglio ed apprezzare il diverso “colore” di queste scale proviamo a considerare la stessa tonica ed i diversi accordi che vengono generati.




Lo schema in alto racchiude in sè tutte le armonizzazioni dei differenti gradi di ogni singola scala. La parte in grigio a destra riguarda l’ntervallo e la scala equivalente ma con tonica diversa di ogni modo.

Nella musica classica troviamo celebri esempi di compositori che hanno utilizzato questi “modi”: Beethoven nel quartetto d’archi in la minore opera n.132 esplora il modo lidio gregoriano. Wagner, Bartok , Bernstein in west side story.

Nella musica pop troviamo un mirabile esempio di composizione in modo  misolidio nel brano ” Norwegian wood” dei Beatles, in “Sweet Home Alabama” by Lynyrd Skynyrd.

Il tema di “star trek” è anch’esso in modo misolidio.

Gli esempi sarebbero veramente tanti.