Il canone

canone

J.S.Bach

Il canone è la forma più rigorosa di imitazione contrappuntistica. Il principio su cui si fonda è quello della ripetizione esatta del tema base da parte della voce imitante. Questa tecnica è qualcosa di simile alla presentazione di due gentlemen.”how do you do?”( dice la prima voce); “how do you do?” ( risponde la seconda), e così via. Mentre la voce principale tira avanti, la seconda ripete testualmente ciò che ha detto la voce principale. Il termine tecnico che distingue la voce principale è dux (o antecedente) mentre la seconda voce è detta comes (o conseguente). Se poi, come spesso avviene, si aggiungono una terza, una quarta e altre voci ancora, ciascuna voce nuova o comes, diventa a sua volta il dux della voce che la segue. Canoni perpetui, o rote, sono pezzi in cui una volta raggiunta la fine, le voci possono, ad libitum, ricomciare le loro parti da capo; un famoso esempio lo si ha nella canzoncina Fra Martino campanaro. L’entrata del comes può avvenire alla stessa altezza del dux, oppure ad altezza trasparente. Così si parla ad esempio, di canone alla quinta, alla quarta, ed all’ottava eccetera, quando l’entrata del comes avviene ad una quinta, una quarta, un’ottava ecc. di distanza dal dux.

Il canone offre la possibilità di alcuni virtuosismi tecnici, quali ad esempio il canone rovesciato ( quando il comes rivolta gli intervalli costituenti la melodia di base), il canone cancrizzante o retrogado ( quando il comes riproduce la melodia di basa , ma dall’ ultima nota alla prima, all’indietro) e i canoni aumentati o diminuiti ( quando la parte del comes aumenta o diminuisce la durata delle note esposte dal dux). Un tempo il canto dei canoni era molto popolare, senza dubbio, anche a causa dei testi, spesso allegramente licenziosi. Essi erano particolarmente in voga in Inghilterra, durante i seli XVII e XVIII quando erano comunemente conosciuti come rote o caccie. Oggigiorno, per una strana ironia, l’uso del canone si ritrova solo a punti estremi e cioè in composizioni particolarmente astruse ed audaci oppure nelle filastrocche per bambini. Un ulteriore classificazione la possiamo fare tra canone infinito o a moto perpetuo (come nell’esempio qui sotto) e canone finito dove il brano termina in genere con una coda. fra-martino

Canone cancrizzante o retrogrado

Canone cancrizzante o retrogrado