“BREVE STORIA DELLA REGISTRAZIONE AUDIO: DAL FONOGRAFO ALLO STREAMING”

L’evoluzione delle tecnologie della registrazione acustica su un supporto ha attraversato diverse fasi, dai primi dispositivi meccanici come il fonografo di Thomas Edison, alle tecnologie magnetiche come i nastri magnetici, al vinile, al CD fino all’era digitale con i supporti digitali e lo streaming.

I primi dispositivi di registrazione meccanici come il fonografo di Edison, inventato nel 1877, utilizzavano un sistema di incisione su un cilindro di cera per registrare e riprodurre suoni. Tuttavia, questi dispositivi avevano molti limiti come la scarsa qualità audio e la fragilità del supporto.

Con l’avvento dei nastri magnetici negli anni ’40 e ’50, è stata introdotta la possibilità di registrare suoni in modo magnetico e di riprodurli con una qualità audio superiore rispetto ai dispositivi meccanici precedenti.

Il vinile è stato il supporto dominante per la registrazione e la riproduzione di musica negli anni ’60 e ’70. Con l’arrivo dei Compact Disc (CD) negli anni ’80, la qualità audio è ulteriormente migliorata e la durata della registrazione è aumentata.

Con l’avvento dell’era digitale, i supporti digitali come gli MP3 e i dispositivi di memorizzazione come gli hard disk e i lettori musicali digitali hanno reso possibile la registrazione, l’archiviazione e la riproduzione di grandi quantità di musica in modo conveniente e a una qualità audio eccellente. Infine, lo sviluppo delle piattaforme di streaming audio ha reso possibile l’ascolto di musica senza la necessità di possedere fisicamente i supporti.

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Dalle molecole al suono

Avevamo osservato in un precedente articolo che il suono ha bisogno di un mezzo fisico di propagazione come l’aria ad esempio per essere percepito.

Le molecole dei gas costituenti l’atmosfera terrestre ne permettono la propagazione iniziando ad oscillare reciprocamente, producendo zone di compressione/depressione dell’aria con lo stesso andamento della forma d’onda che l’ha generato chiamata sorgente sonora.

Ma non solo l’aria, anche l’acqua, il metallo, il vetro ed altri materiali permettono all’onda acustica di propagarsi più o meno velocemente .

La propagazione del suono è strettamente correlato alla presenza di un mezzo fisico di trasmissione ed è inscindibile da esso. Infatti in assenza di aria nulla può essere udito. Anche un martello che batte su un incudine sarebbe silenzioso in una stanza sotto vuoto.

  • La sua velocità nell’aria è a 20 gradi di 343,1 m/s (1235,16 km/h)
  • Nell’acqua il suono si propaga circa tre volte più veloce rispetto all’aria.
  • Nel vetro è di 16 volte più veloce.

Nello spazio non essendoci l’atmosfera il suono non può propagarsi ed il silenzio regna sovrano, infatti anche quando esplode una stella lo fa nel silenzio più assoluto per un improbabile uditore presente.

Solo nei film di fantascienza di serie B si sentono i rumori nel cosmo ).

The Beatles : Get Back

Il canale Disey + ha recentemente trasmesso la mini serie televisivaThe Beatles: Get Back. Il documentario del 2021 diretto da Peter Jackson mostra per intero tutte le fasi della creazione dell’album “Let it be” e la pianificazione della prima esibizione dal vivo dopo tre anni di assenza. Il documentario mostra integralmente lo storico concerto sul tetto. Osservare da vicino la genesi e lo sviluppo di brani del calibro di “Don’t let me down”, Something o Get back merita solo per questo la visione del documentario.

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Before and After Brian Eno (recensione)

Before and After Brian Eno

Il libro biografico  su Brian Eno scritto da Marco Calloni rappresenta una piacevole eccezione (considerando l’attuale contesto della letteratura di genere musicale), dove poter approdare ad una lettura asettica non solo del “personaggio” Eno , ma anche, del contesto socio-musicale di un periodo che abbraccia almeno  cinque decadi.

Il libro ci racconta l’articolato ed originale percorso musicale dell’artista e di tutti gli innumerevoli progetti e collaborazioni alle quali ha preso parte. Un opera che in partenza potremmo definire titanica, ma alla quale il giovane autore sembra uscirne vincente, considerando che le oltre 300 pagine del libro sono scritte in uno stile fluido e lineare. Continua a leggere

La scala di sesta diminuita di Barry Harris (parte prima)

Intorno agli anni 40 del secolo scorso assistiamo alla nascita delle grandi orchestre swing in particolare quelle di Benny Goodman e Glenn Miller. Infatti In pieno periodo bellico, i locali e le case discografiche si sforzano di far dimenticare la guerra ed i problemi sociali ( tra cui l’apartheid verso i neri).

In queste big band  militano soprattutto musicisti bianchi, che hanno assimilato perfettamente il linguaggio swing e si accaparrano le sempre più scarse occasioni di lavoro. Continua a leggere

Robert Johnson, il diavolo ed il delta blues

Le uniche cose che ci rimangono di R. Johnson sono questa foto  e 29 tracce registrate nel 1936 ( chitarra e voce), le quali hanno influenzato un numero impressionante di gruppi ed artisti  che, per loro stessa ammissione hanno dichiarato di essersi ispirati a lui . In pratica possiamo dire: No Robert Johnson No Rock and roll.

 

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Miles Ahead il film

Film biografico del 2016 incentrato sul periodo in cui Miles Davis  nel 1979 si ritirò dalle scene per qualche anno.

Ad impersonare Miles c’è il bravo  Don Cheadle, ma questo non basta a rendere il film almeno accettabile. La sceneggiatura ricorre in modo ossessivo all’uso del flashback rendendone discontinua la linea narrativa e noiosa la visione.

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