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Tecnologia dei sistemi musicali

Agli inizi del novecento il piano sonoro era stato analizzato, si era arrivati ad un punto in cui i suoni erano stati totalmente utilizzati. Infatti il sistema di divisione detto a temperamento equabile reso celebre da J.S.Bach, il quale divide la scala in 12 semitoni, pur valido, era giunto in saturazione. E' chiaro che si continuo' e si continuerà ad usare questo modo di divisione dell'ottava per molto tempo ancora, ma in quel periodo, grazie anche alla letteratura (Marcel Proust) e soprattutto alla nascente psicoanalisi (Sigmund Freud), si sentì l'esigenza di scoprire nuove forme. Queste nuove forme dovevano rappresentare l'inconscio, i primi esponenti furono: Ferruccio Busoni ed Edgar Varèse. Il limite, se si pensa che siamo agni inizi del 900, era l'utopia di questa nuova musica che non poteva essere concretizzata. Furono due i musicisti che si accostarono a loro volta a questo argomento, in modi diversi, ma sicuramente con ottimi risultati: Claude Debussy e Bèla Bartòk, tali da far interessare la musica cosiddetta colta. Il primo basando la sua composizione sull'intuizione, il secondo facendo perno sulla ricerca. Nascono cosi' i primi sistemi elettromeccanici per la produzione di nuovi suoni (nuovi intervalli). Erano essenzialmente dei grandi oscillatori che intonavano il suono a varie altezze, riproducendo tutte le altezze intermedie. Il Futurismo approdò anche alla musica tramite Luigi Russolo utilizzando il rumore della quotidianetà, tramite degli strumenti chiamati Intonarumori che erano delle grandi scatole generatrici di rumori in cui muovendo una particolare leva si variava l'altezza. Succesivamente si avrà' uno strumento chiamato Onde Martenot ed anche il Thelarmonium. Il cinema ebbe un influenza sullo sviluppo della musica elettronica, ma il primo strumento elettronico efficiente si ha solo nei primi anni 50 con il sintetizzatore di BELAR-OLSON realizzato negli studi R.C.A frutto di una collaborazione fra scienziati e musicisti. Tale strumento raggruppava degli oscillatori analogici di grandi dimensioni per generare il suono, un modulatore ad anello con l'uscita che è la somma e la differenza delle frequenze d'ingresso e diversi filtri d'elaborazione.
Erano delle macchine molto grandi in quanto ogni singolo oscillatore occupava molto spazio,inoltre erano composte da apposite schede forate che determinavano l'apertura e la chiusura dei circuiti, si ebbe cosi' il primo esempio di programmazione. Particolare importanza ebbe la citta' tedesca di Darmstadt sede di congressi fra musicisti dal 1956 al 1961, in cui si fecero dei seminari di fondamentale importanza per il futuro: Luigi Nono, Bruno Maderna, Luciano Berio, Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen. Nascono le prime composizioni che non imitano più il suono di strumenti esistenti, ma bensì fanno del Timbro il parametro principale della musica: "noi possiamo comporre il suono", si utilizzano cosi' le componenti microscopiche delle onde sonore a differenza di prima che si componeva su timbri pre esistenti. Anche in America si verifica lo stesso con John Cage che sceglie la casualità nella composizione mentre gli altri coetanei sviluppano la costruzione timbro dopo timbro. In Francia alla fine degli anni 50 negli studi della televisione francese ORTF nasce la MUSIQUE CONCRETE (Pierre Henry,Pierre Schaeffer), si usano giradischi rallentati ed ogni tipo di nuove sonorità; si sviluppano studi in tutta Europa, in Italia nasce il Centro di Fonologia Musicale della RAI nei primi anni 60.