Chiedi chi era George Martin…

George Martin

 

E’ venuto a mancare George Martin lo storico produttore musicale, conosciuto come il “quinto Beatles” fu l’artefice insieme al manager Brian Epstein del successo della band più famosa di tutti i tempi.

George era figlio di un falegname di Holloway (località a nord di Londra), dopo aver compiuto gli studi musicali trovò impiego presso l’etichetta musicale Parlophone. Nel 1962 gli arrivò sulla scrivania un nastro di una sconosciuta band di Liverpool contenente due brani : una cover di “Besame Mucho” e un pezzo di loro composizione “Love me do“. Non rimase particolarmente impressionato dal gruppo( che era stato scartato in precedenza dall’etichetta Decca) ma, tramite il suo fiuto di talent scout  decise di dargli una possibilità.

George Martin dopo aver ascoltato attentamente il demo con la band disse: “c’è qualcosa in voi che non mi piace”, “Beh, tanto per cominciare ” ha risposto un ironico Geroge Harrison ” a me non piace la tua cravatta”. Per fortuna della musica Sir Martin aveva un buon senso dell’umorismo e non se la prese.

Fu quello l’inizio di un nuovo e moderno sodalizio produttore-gruppo che di fatto ha cambiato non solo la storia della musica popolare, ma anche quella della cultura e del costume.

Martin fu un raffinato musicista di estrazione classica, si devono a lui gli arrangiamenti orchestrali dei Beatles e le parti di piano e clavicembalo in molte delle loro composizioni. Tanto per citare  il quartetto d’archi di Yesterday e la parte orchestrale di Strawberry Fields Forever sono frutto della sapiente penna di Martin.

Personalmente ritengo che il contributo di George Martin sia stato poco considerato o perlomeno considerato meno rispetto al suo reale valore artistico. Mi riferisco soprattutto all’idea di inserire degli strumenti “classici” in un brano pop, non come ornamento di tipo manieristico, ma con coerenza strutturale alla natura della composizione.

Grazie Sir George per aver scritto la bellissima partitura per corni francesi in SGT. Peppers…o per essere riuscito ad unire due arrangiamenti diversi (uno acustico e l’altro orchestrale in altra tonalità) in strawberry fields senza che nessuno si sia mai accorto dell’aggiunta; frutto della maestria nel lavoro di post produzione.

 

R.I.P. Sir George